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Code Girls

Durante la Seconda Guerra Mondiale, un gruppo di oltre 10.000 donne americane fu reclutato segretamente per lavorare come decifratrici di codici per l'esercito e la marina degli Stati Uniti. Queste donne, conosciute come le "Code Girls", giocarono un ruolo cruciale nello sforzo bellico, contribuendo significativamente alla vittoria degli Alleati.

Prima dell'attacco a Pearl Harbor, il campo dell'intelligence era ancora agli albori, con solo poche centinaia di persone impiegate. Tuttavia, con l'entrata in guerra degli Stati Uniti, la necessità di personale esperto in crittografia crebbe enormemente. Dato che molti uomini erano impegnati al fronte, il governo si rivolse alle donne, reclutandole principalmente tra le studentesse universitarie e docenti.

Le donne furono addestrate nei centri di decifrazione a Washington D.C., dove lavorarono instancabilmente per decifrare i codici nemici. Il loro lavoro era estremamente complesso e richiedeva abilità matematiche e scientifiche avanzate. Esse operarono in condizioni di assoluta segretezza: furono istruite a dire che svolgevano lavori di segreteria, un ruolo la cui veridicità, a causa dei pregiudizi dell'epoca, nessuno metteva in discussione.

Queste donne contribuirono a decifrare codici, come quelli della macchina Enigma tedesca e del codice giapponese Purple: le informazioni ottenute grazie al loro lavoro fornirono agli Alleati un vantaggio strategico cruciale in diverse operazioni militari, accelerando la fine del conflitto e risparmiando così innumerevoli vite.

Tra le protagoniste di questa incredibile storia vi sono Genevieve Grotjan Feinstein, una delle principali decifratrici del codice "Purple" giapponese, il cui lavoro fu essenziale per comprendere le comunicazioni crittografate dell'Asse. Feinstein ricevette un premio per il servizio civile eccezionale nel maggio del 1946. Un'altra figura di rilievo è Ann Caracristi, che si unì alla Signal Intelligence Service (SIS) e contribuì notevolmente alla decifrazione dei codici tedeschi e giapponesi. La sua carriera nel campo dell'intelligence proseguì anche dopo la guerra, diventando una delle donne più alte in grado alla National Security Agency (NSA). Agnes Driscoll, conosciuta come "Madame X", era già un'esperta crittografa prima della guerra e il suo lavoro nel decifrare i codici navali giapponesi fu vitale per le operazioni nel teatro del Pacifico. Infine, Elizebeth Friedman, più conosciuta per il suo lavoro con i codici durante il Proibizionismo, continuò a contribuire significativamente durante la Seconda Guerra Mondiale, decifrando codici nazisti e giapponesi.

Nonostante il loro contributo decisivo, le Code Girls non ricevettero il riconoscimento che meritavano per decenni. Il loro impegno rimase avvolto nel segreto militare fino a quando storici come Liza Mundy non portarono alla luce le loro storie attraverso ricerche approfondite e interviste con le protagoniste ancora in vita.

La storia delle Code Girls non è solo un racconto di abilità e dedizione, ma anche di superamento delle barriere di genere in un periodo in cui le opportunità per le donne erano limitate: il loro lavoro pionieristico ha aperto la strada a future generazioni di donne nel campo della crittografia e dell'intelligences, segnando un capitolo fondamentale nella storia della guerra e dell'uguaglianza di genere.

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